L’evoluzione del mercato del lavoro. Form-App news
L’evoluzione del mercato del lavoro. Form-App news
Secondo gli esperti il 10% dei lavoratori è attualmente impiegato in settori che avranno lunga vita. Questi settori dovrebbero continuare a crescere negli anni, confermandosi fondamentali per la società. Sanità, istruzione, agricoltura, edilizia ma anche il settore pubblico continueranno presumibilmente ad occupare la medesima percentuale di opportunità professionali anche se è plausibile che l’impatto della digitalizzazione e dell’automazione produrranno profondi cambiamenti sul livello e qualità della professionalizzazione.
Il 20% della società si trova invece al momento impiegata in settori che potrebbero vivere una contrazione della richiesta nei prossimi anni. Per la gran parte della forza lavorativa (70%) è invece difficile prevedere il futuro. Non si riesce dunque a dire se questi settori resteranno stabili o subiranno dei cambiamenti.
È difficile prevedere l’evoluzione del mercato del lavoro ma di sicuro non potrà prescindere dall’evoluzione della società, dalle nostre abitudini di spesa e quindi da ciò che il mercato dei consumi richiederà.
La globalizzazione in questo senso sta ridisegnando il mercato globale, ma non allo stesso modo in tutte le aree geografiche.
L’industria manufatturiera tende da decenni alla delocalizzazione verso i paesi con manodopera a basso costo, oggi solo le produzioni ad alto valore aggiunto e a forte contenuto tecnologico riescono a giustificare la loro permanenza su territori ad alto costo del lavoro.
La società sta orientando sempre più la propria richiesta dal prodotto al servizio, l’innovazione spinta del prodotto determina essa stessa la sua precoce obsolescenza. Il prodotto, sempre più tecnologico, ha una vita sempre più breve e i modelli finanziari indicano come l’investimento nell’acquisto sia sempre meno conveniente rispetto all’investimento nella fruizione del servizio correlato.
Un esempio per tutti è l’auto, bene di consumo per eccellenza. Oggi l’automobile viene sempre più spesso proposta e fruita in termini di servizio, leasing, noleggio, car sharing….. questa nuova modalità di fruizione del bene sembra essere molto apprezzata. Consente maggiore flessibilità, la possibilità di utilizzare il bene solo per il tempo di cui si necessita, e di evitare l’immobilizzazione di capitale.
Questa nuova modalità di fruizione porta con sé uno stravolgimento delle professioni legate al bene primario. Attorno all’oggetto “automobile” nascono tutte le strutture che consentono di fruirne in termini di servizio: società di leasing, noleggio, car sharing che occupano professionalità un tempo sconosciute, figure commerciali, professionalità legate ai sistemi informativi necessari al mondo dei servizi, figure di coordinamento organizzativo. Contemporaneamente vanno scomparendo professionalità legate alla longevità del prodotto e alla sua manutenzione: meccanici, tappezieri, elettrauti…..
In questo senso un bene che un tempo veniva prodotto, venduto, fruito e mantenuto e infine distrutto e in parte riciclato sempre su medesimo territorio oggi viene prodotto in paesi a basso costo di manodopera, venduto a società intermediarie che trasformano il bene in servizio, fruito in termini di servizio nei paesi economicamente più avanzati e infine esportato per terminare il ciclo di vita in paesi emergenti.
L’innovazione sarà senza dubbio il driver principale dell’economia del futuro, il soddisfacimento dei bisogni primari non è più l’obiettivo del lavoro umano. I mercati avanzati e a maggiore ricettività richiedono specializzazione, servizi e innovazione.
Autore: Dott. Andrea Tonelli